3 Modi per prevenire il burnout da lavoro nel settore ospitalità
by Sakshi Udavant | settembre 22, 2022 | GESTIONE DEL PERSONALE |
Sapevi che il 77% dei lavoratori soffre di burnout e che, per questo motivo, il 40% abbandona il lavoro? Le dimensioni del problema sono ancora più rilevanti nel settore dell'ospitalità, dove il tasso di burnout e di dimissioni è da sempre significativamente più alto. Durante il fenomeno chiamato Great Resignation, più del 50% dei dipendenti del settore della ristorazione e dell'ospitalità ha lasciato il lavoro per motivi di stress lavoro-correlato e i dati registrano dimissioni da parte di un milione di persone in un solo mese l'anno scorso.
Se ti sembra che la tua attività ricettiva stia attraversando un problema analogo, potrebbe essere il caso di intervenire per tempo prima di subire un calo significativo del benessere e della retention dei dipendenti. Ma da dove cominciare? Per aiutarti ad affrontare la situazione, abbiamo elencato i segnali di burnout e gli aspetti che vi contribuiscono nel lavoro di questo settore. I nostri 3 consigli su come prevenire il burnout derivano da interviste a esperti di benessere e professionisti nel settore dell’ospitalità.
Segnali di burnout da lavoro nel settore dell’ospitalità
Quali sono gli aspetti lavorativi nel settore dell’ospitalità che contribuiscono a causare la sindrome da burnout?
3 modi per prevenire e ridurre il burnout da lavoro nel settore dell’ospitalità
Segnali di burnout da lavoro nel settore dell’ospitalità
Il modo migliore per favorire il benessere dei dipendenti è occuparsene prima che diventi un’urgenza su cui intervenire. Ciò significa prestare attenzione ai segnali di burnout che emergono sul posto di lavoro. "Alcuni dei primi segnali che noto sono la mancanza di interesse per le proprie mansioni quotidiane e di attenzione nei confronti dei clienti, un atteggiamento negativo, malumore e perdita generale di entusiasmo per questo settore", afferma Salar Sheik, fondatore di Savory Hospitality Restaurant Consulting, con sede a Los Angeles. (1)
Sulla stessa linea, Cassandra Fallon, terapeuta a capo di Thriveworks, osserva: "Lavorare nel settore dell’ospitalità richiede abilità interpersonali e un certo livello di cordialità, disponibilità a servire e capacità di risolvere i conflitti. Quando questi aspetti iniziano a venir meno, è un possibile segnale di burnout". Per esempio: un addetto alla reception che non è in grado di mantenere la calma di fronte a un ospite arrabbiato, oppure un gestore che si rivolge agli ospiti in modo irrispettoso, brusco o insultando". (2)
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Quali sono gli aspetti lavorativi nel settore dell’ospitalità che contribuiscono a causare la sindrome da burnout?
Dati recenti indicano che il settore dell’ospitalità registra il tasso più alto di lavoratori che si licenziano e che manifestano sintomi da burnout, a causa della natura stressante del lavoro. (3) "Può diventare difficile e stancante sostenere i lunghi turni di lavoro, non avere abbastanza pause o tempo per se stessi e dover essere sempre operativi", osserva Fallon. La maggior parte delle strutture lavora senza sosta, mentre gli altri si divertono", aggiunge Sheik. "A un certo punto, si crea un blocco e fai fatica sia mentalmente che fisicamente".
Altri aspetti che possono contribuire a provocare il burnout da lavoro sono:
- Dover sempre avere il sorriso sulle labbra.
- Comportarsi educatamente con clienti scortesi o arrabbiati.
- Stare in piedi tutto il giorno.
- Fare gli straordinari per coprire i turni di altre persone.
- Rapportarsi con superiori difficili.
- Lavorare fino a tardi.
3 modi per prevenire e ridurre il burnout da lavoro nel settore dell’ospitalità
Non è un periodo di vacanza che risolverà la sindrome da burnout. Se i tuoi dipendenti sono sottoposti a uno stress continuo sul posto di lavoro, le ferie non serviranno a nulla, perché l’ambiente in cui torneranno sarà lo stesso. (4) Ecco perché è necessario capire e affrontare le cause del burnout. Non basta far scomparire i sintomi, occorre curare la malattia.
Ecco 3 modi per farlo:
1. Allevia la pressione sul posto di lavoro
Una delle principali cause di burnout è legata a un ambiente di lavoro stressante. In qualità di datore di lavoro, puoi affrontare la situazione comprendendo le preoccupazioni dei tuoi dipendenti e alleggerendo la pressione sul posto di lavoro. Ecco un esempio.
"C’è sempre più carenza di personale e questo aggiunge maggiore pressione sui collaboratori in servizio, che devono lavorare più velocemente e svolgere più mansioni del dovuto", commenta Deepanshi Gulati, specializzanda psicoterapeuta e fondatrice del gruppo internazionale di sostegno Rain On Me. Gulati, che ha lavorato anche nel settore dell'ospitalità, osserva che i lavoratori non hanno tempo per riposare e riprendersi dagli stress della giornata, il che porta alla sindrome da burnout. (5)
I datori di lavoro e i manager del settore alberghiero possono intervenire evitando che si creino grossi vuoti di organico e garantendo che nessun collaboratore subisca la pressione di dover coprire il lavoro di chi si è licenziato o è assente un giorno. A tal proposito, può essere utile stabilire chiari limiti e indicazioni precise su come dividere il lavoro extra quando mancano colleghi per qualche motivo o quando ci sono più ospiti del previsto.
2. Offri opportunità di crescita
Svolgere ogni giorno lo stesso lavoro stressante può risultare monotono. Studi recenti rivelano infatti che potenziali cause di burnout sono la noia e la mancanza di stimoli, a cui è importante ovviare offrendo ai dipendenti di hotel, ristoranti o resort opportunità di apprendimento e crescita sul lavoro. (6) Ciò vuol dire che puoi mettere a disposizione risorse per la formazione, una quota per attività di aggiornamento o persino organizzare corsi in loco.
Puoi anche provare nuove modalità di approccio al lavoro da parte dei team, cambiando per esempio la struttura degli obiettivi e dei premi e introducendo così un fattore di novità e motivazione per movimentare le giornate”.
"Raggiungere gli obiettivi mensili di vendita rende felici i titolari, ma non necessariamente porta benefici diretti al personale", commenta Gulati. "Dai al tuo team un obiettivo da raggiungere senza tralasciare di riconoscere premi ed esprimere apprezzamenti sinceri".
3. Crea un ambiente di lavoro positivo
Non è tramite colori vivaci e citazioni ispirazionali stampate sulle pareti che si crea un ambiente di lavoro positivo, ma è grazie a coloro che vi lavorano sentendosi sicuri, motivati e apprezzati. "Più il clima sul posto di lavoro è sano, meglio si trovano i dipendenti e meno l'organizzazione è a rischio di episodi di burnout da parte dei collaboratori", afferma Fallon. "Uno stile di leadership attento e sensibile può ottenere molto relazionandosi empaticamente con i membri del team".
Potresti pensare di:
- Programmare periodicamente incontri di gruppo e individuali con i dipendenti.
- Offrire risorse di sostegno psicologico, come un terapeuta in loco, se necessario.
- Fornire sistemazioni per i diversamente abili e i neurodiversi.
- Offrire accesso gratuito o scontato a iniziative per il benessere fisico, come corsi di yoga, massaggi e trattamenti, ecc.
- Rimanere sempre all’ascolto delle esigenze dei dipendenti e trovare soluzioni.
Non occorre fare subito passi da gigante per vedere la differenza. Come suggerisce Fallon, "basta anche solo ascoltare un momento di sfogo o i motivi di stress perché i collaboratori si sentano apprezzati e in grado di affrontare i carichi di lavoro".
→🤔 I lavoratori neurodiversi sono spesso trascurati e possono incorrere facilmente nella sindrome da burnout. Scopri in questo articolo come gestire la disabilità e adattare di conseguenza l’ambiente di lavoro della tua struttura ricettiva.
Fonti:
- https://www.savoryhospitality.com/
- https://thriveworks.com/
- https://www.bls.gov/news.release/jolts.t04.htm
- https://www.huffpost.com/entry/summer-vacation-burnout_l_62ea8ea2e4b0c55016163f0b#:~:text=There%20are%20a%20number%20of,even%20on%20your%20days%20 off.
- https://www.rainonme.org/
- https://hbr.org/2020/04/if-youre-burning-out-carve-a-new-path
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