Il settore ospitalità e turismo è pronto alla grande riapertura?
by Raksha Daryanani | luglio 20, 2021 | EVENTI |
Se stai valutando una carriera professionale in ambito alberghiero oppure stai cercando di riaprire la tua attività aziendale, non puoi non prestare attenzione ai cambiamenti che si sono verificati nel nostro settore. Per aiutarti, Le Cordon Bleu London (LCBL) e Hosco hanno radunato un gruppo di esperti per parlare dei vari modi in cui il settore si sta riprendendo dalla COVID-19. Questo webinar, condotto da Nitin Radhakrishnan, Relatore di LCBL, e da Zhandra Fuentes, Responsabile senior PR e Marcom di Hosco, si è svolto il 9 giugno con la presenza dei seguenti partecipanti al dibattito:
- Zahra Al Yousuf, Responsabile acquisizione talenti, Jumeirah Group, Dubai
- Dusti Guzman, Direttore globale delle risorse umane, Azumi Group, Zuma, Oblix, Roka, Florida
- Ragnar Fridriksson, Amministratore delegato, The World Association of Chefs Societies (WorldChefs), Parigi
- Fabrice Tessier, Vicepresidente dei rapporti e collaborazioni con le scuole, Accor Group, Parigi
Questo articolo riassume le loro opinioni esperte su come il comportamento dei consumatori ha modificato i modelli aziendali e le basi di talenti, oltre che sulle ultime tendenze in fatto di assunzioni. Abbiamo poi dato risalto alle più competenze attualmente richieste per il settore dei viaggi. Ti invitiamo a guardare la registrazione dell’evento (disponibile solo in inglese) o a leggerne il riepilogo in questo articolo!
Qual è l’andamento attuale del settore turistico e alberghiero?
Zhandra: il nostro ultimo sondaggio Hospitality Pulse di aprile 2021 offre ai datori di lavoro e agli addetti alla selezione del personale approfondimenti sulle attuali tendenze di assunzione nel settore dell’ospitalità. Questo report e l’ultimo webinar della nostra serie “Hospitality Talks” in collaborazione con STR indicano che la ripresa sta già avvenendo, il che è incoraggiante.
Con la riapertura del settore dalla crisi e con l’incertezza che ancora incombe, i (vostri) modelli aziendali hanno subito modifiche per rispondere ai cambiamenti nel comportamento dei consumatori?
Zahra: i nostri ospiti hanno maggiori esigenze di pratiche di igiene e sicurezza da parte nostra. Quando abbiamo riaperto i nostri hotel a Dubai, Jumeirah è stato il primo hotel al mondo a ricevere il premio “Bureau Veritas Safeguard”. Stiamo reagendo positivamente a questi cambiamenti nel comportamento dei consumatori per favorire una maggiore fiducia nell’azienda, e questo ha incrementato le staycation e le cene nei nostri hotel.
Fabrice: l’aver adottato il protocollo “All-safe” presso Accor è stato il nostro piano di successo per rassicurare gli ospiti, insieme alle offerte mirate alle staycation. Poiché gli eventi aziendali presenziali non sono ancora ripartiti, abbiamo scelto di stringere una collaborazione con Microsoft per adattare le sale riunioni agli eventi in formato ibrido.
Il boom del lavoro a distanza ci ha spinto a creare spazi di co-working così da dare la possibilità agli ospiti di lavorare dagli appositi spazi dei nostri hotel e tramite le nostre divisioni aziendali Wojo e Mama Works.
Come state formando e preparando i vostri attuali dipendenti e i nuovi assunti per garantire alla clientela alti standard di sicurezza?
Zahra: noi di Jumeirah stiamo fornendo molti programmi di formazione a tutti i dipendenti, in particolare agli addetti al servizio in camera e ai dipendenti del reparto F&B. Abbiamo messo inoltre in atto una campagna vaccinazioni all’interno dell’azienda, mirata a coprire tutti i nostri lavoratori e le loro famiglie, così da tutelare la salute dei clienti e dei dipendenti.
Quali sono le attività di WorldChefs in termini di definizione degli standard nel settore?
Ragnar: il nostro obiettivo è dimostrare che l’ospitalità può essere un ottimo percorso professionale, e non solo un lavoretto estivo. La COVID-19 ha causato una grande perdita di talenti nel nostro settore, e una delle preoccupazioni dei datori di lavoro è come trovare i talenti quando la domanda tornerà alta. Per risolvere questo dilemma abbiamo creato, in collaborazione con City & Guilds, una certificazione culinaria globale.
Abbiamo creato inoltre un sistema di riconoscimenti per il settore alberghiero, così da fornire un parametro di riferimento e un quadro chiaro per ogni percorso professionale. Si tratta di certificazioni che consentono ai talenti di dimostrare le proprie competenze, e alle aziende di assumere i migliori profili.
Considerando i cambiamenti nella geopolitica e gli effetti che riguardano il Brexit e altri programmi di nazionalizzazione dei Paesi del Golfo, tra cui l’Emiratizzazione/Omanizzazione, quali precauzioni/azioni stanno prendendo gli operatori per attenuare l’impatto di queste politiche in termini di assunzioni?
Dusti: la nostra priorità è riguadagnare la fiducia che è stata persa nel settore e cambiare la prospettiva. Inoltre, la pandemia ha abituato le persone al lavoro a distanza e a dover rispondere solo a sé stesse, pertanto convincerle a tornare ai tradizionali rapporti datore di lavoro-dipendente è una sfida. Il Brexit ha reso tutto questo ancora più difficile per i lavoratori dell’UE.
Fabrice: oltre alle tante incertezze, il Brexit ha portato con sé anche alcune opportunità, come l’apertura di nuove sedi e lo sfruttamento della mobilità del personale a Dubai e alle Maldive, ad esempio. Quel che conta è il fascino della nostra professione e come ci posizioniamo per trovare i giusti talenti. Solitamente, assumiamo 80.000 dipendenti all’anno, ma quest’anno abbiamo 8.000 posti vacanti a livello globale ancora da coprire.
Zahra: la mobilità del personale ha aiutato anche noi quando abbiamo chiuso il nostro hotel di Capri: i nostri dipendenti hanno potuto spostarsi a Dubai. Con le nostre prossime aperture di hotel ad Amman e in Arabia Saudita, stiamo collaborando con i governi locali per suscitare fiducia e favorire le richieste di assunzione da parte dei residenti, strategia che seguiamo anche per i cittadini degli Emirati Arabi Uniti in collaborazione con il Dipartimento del turismo, del commercio e marketing di Dubai.
In che modo WorldChefs collabora con le istituzioni educative e con gli operatori di settore?
Ragnar: l’istruzione è uno dei nostri obiettivi primari, pertanto contribuire a fissare gli standard dell’istruzione a livello globale è stata una grande opportunità. Con aziende quali Pullman hotel, abbiamo tracciato il loro organigramma e abbiamo identificato una mobilità professionale interna in base ai nostri standard e al nostro quadro di riferimento.
Questo è pensato per consentire l’avanzamento all’interno del settore e fa ottenere ai dipendenti e agli studenti un badge digitale che può essere condiviso nel loro CV. Il badge diventa uno strumento di marketing per il dipendente e per l’istituto poiché è a marchio congiunto. Possiamo tracciare quante volte è stato condiviso il badge e il numero di visualizzazioni che ha ricevuto.
Quali sono le lacune in merito alle competenze nelle aree Food and Beverage e su quali competenze consigliereste di concentrarsi alle persone in cerca di lavoro?
Fabrice: a mio avviso, più che le competenze, la vera carenza riguarda i dipendenti. Io consiglio agli studenti (di LCB) di proseguire la loro istruzione poiché sono molto richiesti, anche presso Accor.
L’innovazione in F&B è in cima all’elenco, seguita dalle competenze digitali. Se guardiamo a Instagram, per esempio, vediamo quante foto di cibo vengono condivise. Di conseguenza competenze quali social media, montaggio video e post-produzione foto, analisi dei dati e sviluppo web sono importanti, oltre a competenze trasversali quali rapporti con gli ospiti e con il team e la curiosità. L’intelligenza emotiva sarà particolarmente vantaggiosa per la ripresa del settore del turismo.
Tra le competenze tecniche e trasversali supplementari, quali ritenete che i potenziali candidati debbano avere assolutamente per farsi notare?
Zahra: le competenze principali che cerchiamo in tutti i reparti dei nostri hotel sono l’innovazione e la comunicazione. Consiglio, inoltre, agli studenti di crescere professionalmente all’interno dell’azienda per dimostrare al datore di lavoro di essere affidabili e di avere resilienza lavorativa. Anche l’esperienza internazionale è molto apprezzata dalle aziende, pertanto consiglio, se possibile, di uscire dalla propria zona di comfort per guadagnare questa conoscenza e competenza.
Dusti: abbiamo dipendenti che lavorano per noi da 15 anni e anche oltre, pertanto confermo assolutamente l’avanzamento professionale all’interno dell’azienda.
I giovani in cerca di lavoro sono alla ricerca di un equilibrio tra vita e lavoro e datori di lavoro che si impegnano per buone pratiche lavorative, sostenibilità e responsabilità sociale. Cosa fate per cercare di rispondere a queste necessità?
Dusti: l’equilibrio vita-lavoro era un argomento di attualità già prima della pandemia, e ci siamo resi conto che il trend continua. Poiché si tratta di un concetto che ha un diverso significato per diverse persone, stiamo attualmente sviluppando varie alternative per il nostro staff.
Zahra: abbiamo esaminato i nostri modelli di lavoro, e tra i nostri dipendenti del back-office, quelli con bambini piccoli o le donne incinte continuano a lavorare da casa. Mettiamo a disposizione dei nostri dipendenti congedi volontari, migliori orari di lavoro e piani di sostegno alla comunità.
Fabrice: per Accor, mostrare solidarietà è stato fondamentale per posizionare la nostra azienda, ed è per questo che abbiamo dato vita al progetto “All Heartist Fund”. Si tratta di un fondo dedicato ad aiutare i nostri dipendenti e collaboratori dall’impatto della COVID-19 ed è stato di immenso aiuto fino ad ora.
Quali sono i vostri piani futuri per quanto riguarda valorizzare la professione culinaria?
Ragnar: il settore turistico e alberghiero è diventato il principale datore di lavoro del pianeta, ma il focus sulle persone è ancora sottovalutato. Prevediamo di creare valore investendo sulle competenze e sullo sviluppo della comunità, prestando attenzione alla salute mentale dei dipendenti e sostenendoli.
Zahra: esistono immense opportunità di crescita all’interno di Jumeirah, poiché stiamo espandendo i nostri hotel in tutto il Medio Oriente. Con l’Expo di Dubai prevista per ottobre e i ristoranti che aprono a pieno regime, le opportunità future sono tantissime per gli studenti e candidati in ambito turistico e alberghiero. Il 20% dei lavori a livello globale appartenevano al settore dei viaggi e del turismo, e non credo che questo dato cambierà nell’immediato futuro.
Il nostro settore non può che crescere poiché le persone hanno voglia di tornare a viaggiare, ecco perché rimane un percorso professionale interessante per tutti i professionisti entusiasti.
MORE RELATED CONTENT
Ready to hire on Hosco? Create your company account.
Want to enhance your people strategy
and keep it up to date?
Subscribe to our blog.